La regione vinicola della Borgogna mira a diventare CO2-neutra entro il 2035 – 15 anni prima delle normative statali in Francia. A tal fine, l’Associazione dei Vini della Borgogna (BIVB) ha avviato il progetto “Objectif Climat”; il nome si traduce in “Obiettivo Clima”. Si propone di ridurre le emissioni di anidride carbonica in Borgogna del 60% nei prossimi dieci anni. Il BIVB si concentra principalmente sulle bottiglie di vino e sul lavoro nei vigneti. L’associazione vede ulteriori opportunità di riduzione della CO2 nell’energia, nei trasporti e negli edifici.
Il programma è “molto ambizioso, ma il cambiamento climatico è qualcosa di molto serio”, spiega il presidente del BIVB, Laurent Delaunay. Produrre vini sostenibili significa anche ridurre la loro impronta di carbonio.
Secondo il BIVB, un quarto dell’anidride carbonica prodotta nell’industria vinicola della Borgogna è causata dalla bottiglia di vino. Pertanto, l’associazione prevede di utilizzare bottiglie più leggere, una maggiore percentuale di vetro riciclato e il riutilizzo del vetro. Frédéric Drouhin della cantina omonima calcola: “Le nostre bottiglie saranno ridotte a 420 grammi quest’anno, prima erano 520 grammi. Sono 500 tonnellate di vetro in meno, che corrispondono a 100 tonnellate di CO2.” Alcuni produttori stanno anche discutendo l’abolizione delle capsule metalliche sopra il tappo. Tuttavia, la qualità delle bottiglie è un tema sensibile in Borgogna. Molti viticoltori e clienti ritengono che un buon vino abbia bisogno di una bottiglia pesante.
Il BIVB considera il 40% delle emissioni di anidride carbonica come un “minimo non riducibile”. Per compensare queste emissioni, l’associazione intende piantare siepi e alberi che immagazzinano CO2. I viticoltori che lavorano in modo biodinamico raccomandano anche di rendere verdi le file di viti e di tenere pecore nei vigneti. Questo rafforza la salute del suolo e delle piante. I fiori promuovono la biodiversità e gli animali forniscono fertilizzante naturale e falciano l’erba. In questo modo, i trattori vengono utilizzati molto meno frequentemente. I viticoltori biodinamici consigliano anche di spargere legno di vite tritato nel vigneto invece di bruciarlo. Questo migliora ulteriormente la qualità del suolo e risparmia CO2.
Con il progetto “Objectif Climat”, il BIVB formula solo proposte, non linee guida vincolanti. Il primo passo per i viticoltori della Borgogna è registrarsi sulla piattaforma “WinePilot” per determinare la loro impronta di CO2. Dei 3.500 vigneti della regione, solo 150 lo hanno fatto finora; poco più del quattro percento. “Sei mesi fa erano solo 60,” sottolinea Mathieu Oudot, che guida il progetto sugli obiettivi climatici del BIVB. Lo vede come “una dinamica che sta appena iniziando.”
(cs / La Revue du vin de France / AFP / Vins de Bourgogne)
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