Il Piemonte rimane una delle regioni vinicole leader nel mondo. Questo è dimostrato dai dati recentemente pubblicati nel rapporto annuale “L’Annata Vitivinicola in Piemonte”. Nonostante un leggero calo delle esportazioni dello 0,4% nei primi nove mesi del 2024 rispetto al 2023, i rappresentanti delle singole denominazioni si dichiarano soddisfatti.
In totale, da gennaio a settembre 2024, sono stati esportati vini piemontesi per un valore di 847,9 milioni di euro. Il 70% di questo è andato nei paesi dell’UE, e il 30% in paesi al di fuori dell’UE. I mercati in crescita includono il Canada (+49%), la Svezia (+14%), il Giappone e gli Stati Uniti (entrambi +10%).
Contrariamente all’attuale tendenza, i vini rossi piemontesi non soffrono di difficoltà di vendita. In particolare, le rinomate denominazioni Barolo e Barbaresco, così come altri vini Nebbiolo, hanno registrato una crescita dell’1% in valore e del 4,4% in quantità.
Al contrario, l’export di Asti Spumante (-1,7%) è leggermente in calo. Qui, paesi come la Germania (-9%), l’Austria (-14%) e la Polonia (-20%) sono principalmente responsabili del calo.
Marina Chiarelli, Ministro del Turismo della regione Piemonte, ha sottolineato durante la presentazione del rapporto l’importanza del vino per la regione: “Il Piemonte rimane una delle regioni leader in Italia in termini di produzione e fatturato nel settore vinicolo. Il nostro obiettivo è quello di espandere ulteriormente la presenza internazionale dei nostri vini. La promozione dei nostri prodotti locali va di pari passo con lo sviluppo di un’offerta turistica di alta qualità.”
Giulio Porzio dell’associazione dei viticoltori “Vignaioli Piemontesi” ha però fatto notare che esistono sfide economiche: “Il mercato e i modelli di consumo stanno cambiando rapidamente. Dobbiamo rivalutare le nostre strategie e agire con maggiore determinazione. Il ruolo della regione sarà cruciale in questo. Soprattutto i produttori devono essere supportati.”
(ru / Winenews)
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